Walking in Memphis

Dopo quattro mesi da quei tristi giorni passati a Stoccolma eccomi di nuovo da solo in una città lontana. Qualcosa è cambiato, ci è voluto molto, troppo, tempo ma qualcosa è cambiato. La strada che ho intrapreso è appena cominciata ma sono finalmente sereno, come non lo ero da parecchio tempo, ben più di quattro mesi. Sereno ma ansioso, ansioso di tornare per ricominciare. E' solo l'inizio ma ho ritrovato una gran voglia di vivere. Così lontano, così vicino.

Memphis, Tennessee, Venerdì 24/3
Arrivo finalmente in albergo a Memphis, sono le 20.30 (per la mia testa le 3.30 del mattino). Devo resistere e non andare a dormire. Il portiere mi indica come raggiungere a piedi Beale street, la via principale dove si trovano tutti per mangiare, bere e ascoltare musica, blues principalmente. Mentre cammino osservando improbabili automobili con altrettanto improbabili cerchi in lega cromati - ce ne sono anche dei modelli che girano quando la macchina è ferma. Giuro. Ero stanco ma sono sicuro di averli visti, non era un'allucinazione! Dicevo, mentre cammino verso Beale Street conosco due ragazzi, Jay e Jane, che mi invitano a unirsi a loro e ai loro amici. Ci infiliamo al Rum Boogie (Eat. Drink. Boogie. Repeat.) dove mi servono un hamburger con dentro pork bbq ribs. Bah. Il tutto innaffiato da bottigliette e bottigliette di Bud Light. E già, perché ora dopo la Diet Coke hanno pure la birra dietetica. Poco importa se poi mangi ogni genere di porcheria o se ne bevi quindici in una sera... Alla mia domanda su quali fossero le differenze con la Bud normale mi hanno risposto che ha meno calorie... Mah. Il sapore è lo stesso, mi sa tanto di una trovata di qualche markettaro geniale. Vado a dormire, sono stravolto poiché sono quasi le 6 del mattino per me ma sono riuscito a mettere a posto il fuso.

Sabato 25/3
Nella lobby dell'albergo trovo tre colleghi (sì il mondo è piccolo è vero ma sapevo che sarebbero stati in giro...) andiamo insieme al "mall" di Germantown, mete principali l'immancabile Best Buy, Barnes&Nobles (sogno delle librerie così in Italia), Sears e mille altri negozi. Da bravi dipendenti modello sistemiamo un forno che aveva la porta tutta storta da Sears (un po' come da Bernasconi raddrizzo le griglie sui piani cottura in esposizione). Dopo lunghissime camminate attraverso i più disparati negozi ci fermiamo per una pausa. Leggo "frullati" su un'insegna. Bene, finalmente qualcosa di sano, ci sarà fondamentalmente solo frutta. La scelta ricade su mirtillo e ananas. Tengo d'occhio la ragazza che lo prepara per controllare quali porcherie ci mette dentro... Inizia bene, con frutta *vera*: mirtilli e appunto ananas. Mezza quintalata di ghiaccio, e va be' e poi nooo nooooooo noooooooooooooo l'ingrediente segreto!! Chissà cosa diavolo era. Fatto sta che il sapore principale del frullato era crema pasticcera :-/

"Tu non sei di qui vero?": per ben tre volte in una giornata mi sono sentito dire questa frase, nell'ordine da una commessa di Sears, da una mendicante e da una signora delle pulizie. Tutte e tre l'hanno detto guardandomi le scarpe e poi commentando che devono essere comode. Direi che potrebbe essere un business importare le Walsh negli Stati Uniti!

Domenica 26/3
Sveglia presto questa mattina (sì sì l'ho sistemato il fuso...) e via verso nuove avventure. Cerco il mitico B17 "Memphis Belle", dopo aver girovagato un po' raggiungo un chiosco di informazioni dove una signora si infervora spiegandomi per quale motivo il bombardiere non è più lì ma è stato spostato in un museo di aviazione militare nell'Ohio, per la precisone qui. Sconsolato guardo il sito dove una volta c'era l'aereo e me ne vado.

Prossima meta Graceland. Cittadina che attrae orde di visitatori poiché ci ha vissuto Elvis. Ci sono il museo degli aeroplani di Elvis, il museo delle automobili di Elvis, la casa museo di Elvis e infiniti gift shop. Il tour più economico è quello per vedere solo la casa: 22 dollari e a occhio un'ora di coda. La casa l'ho vista da fuori senza sganciare un centesimo, direi che basta. Delusione anche i gift shop, mancava un po' di oggetistica esageratamente kitch, tipo i pupazzetti da appendere allo specchietto retrovisore dell'auto.

Per concludere oggi nessuno ha notato le mie scarpe. Via verso Oxford che domani si lavora.

Oxford, Mississippi, Domenica 26/3 - Giovedì 30/3
Posto strano questo. Sembra di vivere in un'altra epoca. Città universitaria. Maggiornaza della popolazione nera, 99% degli studenti bianchi. In fabbrica tutti gli operai sono neri, tutti i capi sono bianchi. Nei locali e nei ristoranti i clienti sono esclusivamente bianchi, se ci sono neri sono camerieri. Intanto io ho fatto amicizia con il mitico Rondo che mi ha fatto da cicerone per la fabbrica. Thank you man! Scommetto che nemmeno il direttore la conosce bene come lui.

Devo apportare delle importanti correzioni. La Bud Light è effettivamente più leggera della Bud normale. Ho voluto fare un test di laboratorio e ho provato a berne tre ed effettivamente la testa mi girava in maniera sostanzialmente maggiore rispetto a quando ne avevo bevute 3 light. Per approfondire lo studio ho continuato con Bud Light e Miller Light, per raggiungere la conclusione che 3 Bud + 3 Bud Light + 2 Miller Light (credo di aver contato bene) mi fanno letteralmente andare fuori di testa, anzi, mi fanno star male, che è peggio. Grazie Fabio per avermi trascinato in albergo ed esserti sorbito le mie crisi sentimentali...

Sul Burgundy Room, ossia il bar delle famose birre, alcune chicche: se prendi una birra te ne regalano un'altra (eh! parte del problema!). Se prendi un succo di frutta (la sera dopo...), non lo paghi. Se ordini del vino, nooo meglio di no: ho visto servire due bicchieri di vino bianco prendendo il vino da tre bottiglie e bottiglioni diverse, mescolandolo allegramente.

Evansville, Indiana, Giovedì 30/3 - Venerdì 31/3
Circa sei ore di guida per arrivare a Evansville da Oxford. Diciamo che i limiti di velocità non li ho propriamente rispettati alla lettera. Il posto per quanto ho potuto vedere è del tutto anonimo. Sono finito a mangiare in un ristorante italiano, Biaggi's. I ristoranti italiani non hanno nulla di italiano ma se non altro sono migliori degli altri, basta non prendere la pasta ovviamente. Grave errore quello di ordinare "antipasto misti". Errore perché non è un assaggio di ogni antipasto, ma una porzione intera di ciascuno. Così mi sono ritrovato con 45 calamari fritti, 4 funghi ripieni, 3 bruschette enormi. Poi trancio di spada (spesso quanto 3 tranci normali) con contorno di cous cous (appunto, ristorante italiano). Buono ma sembrava avessero fretta di mandarmi via, si può mangiare tutto questo in mezz'ora?!!?

Agh. La notte un inferno. Mi sveglio con stomaco e intestino sottosopra. Dal benzinaio di fianco all'albergo compro delle compresse rosa shocking dal nome Pepto-Bismol, principio attivo subsaliciato di bismuto. Boh. Sulla confezione c'è scritto che vanno bene per qualunque disturbo gastro intestinale, sperem. C'è anche il sito: Pepto_Bismol. Sono arrivato a un punto in cui solo il vedere o sentire l'odore del tipico junk food mi fa stare male. E poi oggi piove.

Chicago, Illinois, Venerdì 31/3 - Sabato 1/4
Il momento più interessante di questa breve sosta a Chicago in attesa del volo per il Messico è sicuramente stato la restituzione della mitica Chevy Cobalt bianca con una stabilità di strada tale da tendere a ribaltarsi anche in parcheggio. Vado al check out dell'AVIS e una gentile signora mi prepara la fattura. NOVECENTOVENTISETTE DOLLARI. Sbianco. Ehm dico, ci deve essere un errore... Mi chiede documenti, carta di credito ecc. e inizia a fare verifiche. Vede sulla patente che sono di Varese! Ecco la mia fortuna/sfortuna: inizia una lunghissima discussione su quanto siano buone le scarpe fatte a Varese, mi racconta dei suoi sandali di Pollini, degli stivali di Valentino, le scarpe di Versace, i fratelli Rossetti, che lo sapete, hanno anche una boutique proprio vicino a casa sua a Chicago! Continuo a darle corda... C'era un negozio a Lugano dove nel '70 o giù di lì si compravano benissimo scarpe di Varese, si chiamava KING qualcosa... Dopo una buona mezz'ora di racconti (meno male che ero in anticipo) riesco a farmi ricalcolare l'importo usando un'altra tariffa, a quanto pare all'agenzia hanno prenotato l'auto senza miglia illimitate e io ho guidato per più di 1000 miglia! Forse la signora sperava che le chiedessi l'indirizzo per inviarle un paio di scarpe una volta rientrato... Non l'ho voluta deludere dicendole che praticamente a Varese di scarpe non se ne fanno più...

2 Comments:

Fabrz said...

Sei un grande :-)

Monday, March 27, 2006  
kibu said...

Kibu a casa malato. Al momento dovresti essere giunto in qualche bettola da spaghetti western laggiù dove la polvere del deserto ti s'infila fino alle budella....
Sto leggendo Memphis e la tua ritrovata passione e voglia di vivere. Beh da qualche parte bisognerà pure cominciare nuovamente a sognare? E perchè non da una pentolaccia di fagioli messicani? :-) basta volerlo...!

Friday, March 31, 2006  

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