Tequila sunrise
Una settimana a Monterrey
Sabato 1 aprile
A Chicago in aeroporto aspettando l'imbarco conosco un signore che vedendo il mio passaporto italiano mi racconta delle sue lontane origini siciliane e di come adesso lavori negli Stati Uniti pur avendo il padre in Messico (che sta andando a trovare). Mi chiede se conosco Laura Pausini e mi saluta chiamandomi "paisà" : )
A fianco sull'aereo una simpaticissima ragazza messicana predicatrice della Bibbia vedendomi leggere un libro italiano (l'ottimo "Non ci sono santi" di Gabriele Romagnoli) ogni due per tre mi indica una parola e mi chiede cosa voglia dire. Completamente fallito il metodo "Turista per caso" per cui con un libro si riesce a trovare la tranquillità da vicini invadenti in aereo. Qualche parola l'ho scambiata, con il mio spagnolo a metà tra l'improvvisato e l'inventato. Mi chiede ovviamente di Laura Pausini e poi mi dice che "abla como ti". Me la sono cavata con un oposculo intitolato "Why look the bible for guidance?".
Esco dall'aeroporto e ancora un po' svengo per il caldo. Un simpatico tassista mi porta in albergo dove entrando questa volta rischio di svenire per il freddo dell'aria condizionata. E' sabato sera, decido di fare quattro passi per il Barrio Antiguo. Impressionante, sembra di essere in un posto di mare in pieno Agosto, sia per la quantità di gente sia per la temperatura. Locali ovunque. La maggioranza delle persone sono ragazzi tra i venti e i venticinque, mi sono sentito un po' vecchio in quanto ero praticamente l'unico a cui non veniva chiesto un documento per entrare nei bar. Mi bevo un succo di frutta (eh già) che mi viene servito in un bicchiere termico (da mezzo litro almeno) tipo quelli per tenere caldo il caffé, con ovvio scopo opposto. Torno in albergo. L'albergo è di quelli a torre con tutte le camere sui lati e al centro vuoto. Al centro nella lobby musica dal vivo fino alle 2 di notte, che culo, sembra di averli in stanza, spero che lo facciano solo di sabato!
Domenica 2 aprile
E' un po' strano passare dai grandi mall americani all'area commerciale della città con il PIL pro capite più alto di tutta l'america latina: i negozi sono molto piccoli e molto confusi. E' pieno di posti che vendono un po' di tutto (e niente di buono). Ci sono telefoni pubblici e gente che li usa, quasi nessun negozio di cellulari. Il business principale della città deve essere quello delle lucidatrici, perché anche i marciapiedi sono tirati a specchio. Cerco una crema solare per approfittare del solarium dell'albergo in questa domenica torrida, dopo aver girato un po' di tiendas la trovo. Credo che usino una scala di fattori protettivi differente dalla nostra poiché sotto il 15 c'è solo un olio abbronzante protezione 2. La ragazza della Nivea cerca di convincermi che usandolo sarei diventato del suo stesso colore... Seeeee... Sarei casomai diventato rosso come un peperoncino visto il mio attuale colore bianco/verde. Inizio a dubitare del mio spagnolo (non che mi abbia mai dato certezze!) quando la ragazza mi spiega che il fattore di protezione non sono le ore in cui si è protetti dal sole. Oltre che del mio spagnolo dubito anche dell'arguzia della fanciulla, visto che 30 o 50 ore consecutive di sole ci sono solo all'interno dei circoli polari... Ho infine preso la 15. Speriamo in bene! Poi ho comprato un paio di cd in spagnolo della Pausini (e come potevo farne a meno, albla como mi!). Resisto alla commessa che cerca di rifilarmi anche Tiziano Ferro e una serie di cd italiani che spaziano dai Ricchi e Poveri a Nicola di Bari passando per Jovanotti, Zucchero e Gianluca Grignani. Oltre a un certo gruppo "Il Divo" mai sentito prima, pare siano famosissimi.
Dal solarium mi aspettavo qualcosa di più visto il livello piuttosto alto dell'albergo ma evidentemente il tipico cliente medio americano non esce mai all'aperto rinunciando all'aria condizionata. Insomma si tratta di una terrazza al primo piano di una cinquantina di metri quadri con vista su una strada a 10 corsie. Il rumore costante delle auto concilia il sonno... Per fortuna un vento teso e secco ha reso meno fastidioso il caldo.
Wrap up
Poche altre chicche per il resto della settimana dedicata fondamentalmente al lavoro. Ma scoprire che laggiù, in mezzo al deserto dello stato Coahuila, abbiamo una fabbrica completamente Toyota style mi fa credere che ci tornerò in quel posto.
Una mattina camminando per gli uffici della progettazione sento a un certo punto strillare "Davideeeeee!". Mitico, è il mio amico Paco conosciuto in Italia, mi ha fatto una gran festa e abbiamo passato qualche serata insieme con anche sua moglie ("Tu malo! Yo esto con ela!"). Paco, sei un buon amico ma perdonami, chiamare la vostra piccola Venezia quel lago artificiale intorno al museo è un po' come dire che gli scavi per i lavori dall'altro lato della strada sono come il Grand Canyon...
Le serate sono state tutte molto piacevoli, anche grazie al fatto che in albergo c'era la Hora Feliz dalle 6 alle 8 e nei ristoranti/bar dalle 8 a mezzanotte! E l'Happy Hour là funziona che se ordini una birra (ottima la Sol, hecha a Monterrey) te ne portano due. Se ordini un Margarita, specialmente al Nuevaluna, te lo servono in un bicchiere grande quanto una noce di cocco. Ci sono alcuni cocktail un poco strani (poco...), che ovviamente non ho potuto evitare di provare. CLAMATE: birra, succo di pomodoro, succo di vongole, Tabasco. MICHELADA: birra, limone, salsa Worcester, salsa di soya, Tabasco. Infine in aeroporto ho comprato una bottiglia di Mezcal... Sì quella con dentro il verme... Vi aspetto per provarla!
Sabato 1 aprile
A Chicago in aeroporto aspettando l'imbarco conosco un signore che vedendo il mio passaporto italiano mi racconta delle sue lontane origini siciliane e di come adesso lavori negli Stati Uniti pur avendo il padre in Messico (che sta andando a trovare). Mi chiede se conosco Laura Pausini e mi saluta chiamandomi "paisà" : )
A fianco sull'aereo una simpaticissima ragazza messicana predicatrice della Bibbia vedendomi leggere un libro italiano (l'ottimo "Non ci sono santi" di Gabriele Romagnoli) ogni due per tre mi indica una parola e mi chiede cosa voglia dire. Completamente fallito il metodo "Turista per caso" per cui con un libro si riesce a trovare la tranquillità da vicini invadenti in aereo. Qualche parola l'ho scambiata, con il mio spagnolo a metà tra l'improvvisato e l'inventato. Mi chiede ovviamente di Laura Pausini e poi mi dice che "abla como ti". Me la sono cavata con un oposculo intitolato "Why look the bible for guidance?".
Esco dall'aeroporto e ancora un po' svengo per il caldo. Un simpatico tassista mi porta in albergo dove entrando questa volta rischio di svenire per il freddo dell'aria condizionata. E' sabato sera, decido di fare quattro passi per il Barrio Antiguo. Impressionante, sembra di essere in un posto di mare in pieno Agosto, sia per la quantità di gente sia per la temperatura. Locali ovunque. La maggioranza delle persone sono ragazzi tra i venti e i venticinque, mi sono sentito un po' vecchio in quanto ero praticamente l'unico a cui non veniva chiesto un documento per entrare nei bar. Mi bevo un succo di frutta (eh già) che mi viene servito in un bicchiere termico (da mezzo litro almeno) tipo quelli per tenere caldo il caffé, con ovvio scopo opposto. Torno in albergo. L'albergo è di quelli a torre con tutte le camere sui lati e al centro vuoto. Al centro nella lobby musica dal vivo fino alle 2 di notte, che culo, sembra di averli in stanza, spero che lo facciano solo di sabato!
Domenica 2 aprile
E' un po' strano passare dai grandi mall americani all'area commerciale della città con il PIL pro capite più alto di tutta l'america latina: i negozi sono molto piccoli e molto confusi. E' pieno di posti che vendono un po' di tutto (e niente di buono). Ci sono telefoni pubblici e gente che li usa, quasi nessun negozio di cellulari. Il business principale della città deve essere quello delle lucidatrici, perché anche i marciapiedi sono tirati a specchio. Cerco una crema solare per approfittare del solarium dell'albergo in questa domenica torrida, dopo aver girato un po' di tiendas la trovo. Credo che usino una scala di fattori protettivi differente dalla nostra poiché sotto il 15 c'è solo un olio abbronzante protezione 2. La ragazza della Nivea cerca di convincermi che usandolo sarei diventato del suo stesso colore... Seeeee... Sarei casomai diventato rosso come un peperoncino visto il mio attuale colore bianco/verde. Inizio a dubitare del mio spagnolo (non che mi abbia mai dato certezze!) quando la ragazza mi spiega che il fattore di protezione non sono le ore in cui si è protetti dal sole. Oltre che del mio spagnolo dubito anche dell'arguzia della fanciulla, visto che 30 o 50 ore consecutive di sole ci sono solo all'interno dei circoli polari... Ho infine preso la 15. Speriamo in bene! Poi ho comprato un paio di cd in spagnolo della Pausini (e come potevo farne a meno, albla como mi!). Resisto alla commessa che cerca di rifilarmi anche Tiziano Ferro e una serie di cd italiani che spaziano dai Ricchi e Poveri a Nicola di Bari passando per Jovanotti, Zucchero e Gianluca Grignani. Oltre a un certo gruppo "Il Divo" mai sentito prima, pare siano famosissimi.
Dal solarium mi aspettavo qualcosa di più visto il livello piuttosto alto dell'albergo ma evidentemente il tipico cliente medio americano non esce mai all'aperto rinunciando all'aria condizionata. Insomma si tratta di una terrazza al primo piano di una cinquantina di metri quadri con vista su una strada a 10 corsie. Il rumore costante delle auto concilia il sonno... Per fortuna un vento teso e secco ha reso meno fastidioso il caldo.
Wrap up
Poche altre chicche per il resto della settimana dedicata fondamentalmente al lavoro. Ma scoprire che laggiù, in mezzo al deserto dello stato Coahuila, abbiamo una fabbrica completamente Toyota style mi fa credere che ci tornerò in quel posto.
Una mattina camminando per gli uffici della progettazione sento a un certo punto strillare "Davideeeeee!". Mitico, è il mio amico Paco conosciuto in Italia, mi ha fatto una gran festa e abbiamo passato qualche serata insieme con anche sua moglie ("Tu malo! Yo esto con ela!"). Paco, sei un buon amico ma perdonami, chiamare la vostra piccola Venezia quel lago artificiale intorno al museo è un po' come dire che gli scavi per i lavori dall'altro lato della strada sono come il Grand Canyon...
Le serate sono state tutte molto piacevoli, anche grazie al fatto che in albergo c'era la Hora Feliz dalle 6 alle 8 e nei ristoranti/bar dalle 8 a mezzanotte! E l'Happy Hour là funziona che se ordini una birra (ottima la Sol, hecha a Monterrey) te ne portano due. Se ordini un Margarita, specialmente al Nuevaluna, te lo servono in un bicchiere grande quanto una noce di cocco. Ci sono alcuni cocktail un poco strani (poco...), che ovviamente non ho potuto evitare di provare. CLAMATE: birra, succo di pomodoro, succo di vongole, Tabasco. MICHELADA: birra, limone, salsa Worcester, salsa di soya, Tabasco. Infine in aeroporto ho comprato una bottiglia di Mezcal... Sì quella con dentro il verme... Vi aspetto per provarla!
0 Comments:
Post a Comment
<< Home